PRIMITIVO

Il Vitigno Primitivo trova in Puglia, nella zona di Manduria, in provincia di Taranto, il suo territorio di elezione. Questo vitigno è principalmente coltivato in questa zona e lo si può trovare nelle aree periferiche della città, nelle vicinanze della macchia mediterranea, e in prossimità del mare.  
Vitigno a bacca nera, il cui nome deriva dalla precocità di maturazione della pianta in tutte le sue fasi, dal periodo di germogliamento alla fioritura, dall’invaiatura fino alla maturazione dell’acino. La raccolta delle uve avviene mediamente tra la fine di agosto e i primi di settembre. Sulle origini del vitigno ci sono ancora incertezze; potrebbe essere nativo della Dalmazia  ed importato in Puglia dagli Illiri.
C’è inoltre una certa differenza, anche dal punto di vista aromatico, tra quello coltivato a Gioia del Colle e quello coltivato in Manduria. 
Ha foglia media, pentagonale, quinquelobata; grappolo medio, lungo, conico-cilindrico semplice, alato o doppio, mediamente compatto; acino medio, sferoidale, con buccia di medio spessore, bluastra e con abbondante pruina la polpa ha un sapore aromatico. Predilige terreni di medio impasto, argillo-calcarei. Buona produzione, circa 90 quintali per ettaro, costante e di ottima qualità: Il sistema di allevamento praticato è l’alberello pugliese a 4-5 speroni.
Abbiamo recuperato  vigneti che avevano oltre 80 anni di vita riportando in produzione le piante originarie.
Le caratteristiche di intensità e di corpo dei vini ottenuti col vitigno primitivo, hanno fatto si che in passato fosse utilizzato soprattutto come vino da taglio. Soltanto in tempi più recenti, lavorando sulla riduzione delle rese, ritornando a forme di allevamento tradizionale (alberello pugliese) ed utilizzando tecniche di vinificazione più accurate, il Primitivo ha portato a prodotti veramente notevoli che ne hanno determinato la riscoperta da parte del grande pubblico.

VERDECA

Il vitigno VERDECA, che deve il suo nome al colore verdolino delle bacche, viene ritenuto autoctono della Puglia, in particolare delle zone della Valle d’Itria, nella zona di Gravina  e nelle zone del Tarantino e del Barese. E’ il vitigno a bacca bianca più diffuso nell’intera regione. Come moltissimi vitigni del sud, anche la Verdeca molto probabilmente ha la sua origine nella vicina Grecia.
Il vitigno Verdeca ha le seguenti caratteristiche varietali:
Foglia: medio-grande, intera, tri-o quinquelobata
Grappolo: medio, conico, con una o due ali
Acino: medio, sferoidale
Buccia: di spessore medio, pruinosa, tenera, di colore giallo-verdastro
Caratteristiche di produzione: il vitigno Verdeca ha buona vigoria ed epoca di maturazione medio-precoce.
Caratteristiche del vino: Il vitigno Verdeca dà un vino di colore giallo paglierino tendente al verdolino. Al naso è delicato e gradevole, fruttato, con note di ananas e gradevole sfumatura agrumata con ricordi di bergamotto. In bocca è asciutto, fresco, sapido armonico e con buona persistenza

NEGROAMARO

Il NEGROAMARO è un vitigno coltivato in Puglia in particolare  nelle province  di Lecce, Brindisi e Taranto.
Il suo nome deriva dal termine dialettale “niuru maru”, per il caratteristico colore nero dell’acino e il sapore tipicamente amarognolo del vino che se ne ricava.
La sua introduzione in questa regione viene attribuita, dalle fonti storiche, ai Greci. Caratteristica propria di questo vitigno è, infatti, la capacità di conferire al vino un retrogusto leggermente amarognolo ed un sapore asciutto, ma al contempo fruttato, vellutato ed armonico.
Il vitigno Negroamaro ha le seguenti caratteristiche varietali:
Foglia: grande, pentagonale, quinquelobata o trilobata
Grappolo: medio, di forma tronco-conica, corto e serrato, raramente con un’ala
Acino: medio-grande, la cui polpa è dolce e succosa e, in genere, la maturazione è tardiva: la vendemmia, infatti, avviene fra alla seconda e la terza decade di settembre
Buccia: pruinosa, spessa e consistente, di colore nero-violaceo
Caratteristiche di produzione: Il vitigno Negroamaro ha produzione abbondante e costante, predilige terreni calcareo-argillosi, ma si adatta bene anche ad altri tipi di terreni e a climi caldi e aridi.
Coltura ed allevamento: Il vitigno Negroamaro viene allevato prevalentemente ad alberello e a tendone, con potatura lunga o corta.
Caratteristiche del vino: Il vitigno Negroamaro dà un vino di un colore rosso–granato intenso, di profumo vinoso e fruttato, con riconoscimenti di piccoli frutti a bacca nera e talvolta sentori di tabacco. Al gusto è pieno e rotondo.

BIANCO D’ALESSANO

Il vitigno BIANCO D’ALESSANO è presente in Puglia, soprattutto nella provincia di Taranto. Le prime notizie della sua coltivazione in zona sono abbastanza recenti (fine ‘800). E’ spesso vinificato in uvaggio col vitigno Verdeca
Il vitigno si presenta con foglie grandi e orbicolari, mentre i grappoli hanno dimensioni medio-grandi a forma conico-cilindrica. Di densità compatta i grappoli possono raramente presentarsi con una sola ala. Gli acini sono medi, perfettamente tondi e pruinosi. Le bucce spesse sono gialle. Tra i pochissimi vantaggi del vitigno vi è l’adattabilità a tutte le condizioni pedoclimatiche, anche se ha risultati migliori su terreni a medio impasto concimati profondamente. Il sistema di allevamento è quello a media espansione e potature frequenti. Inoltre non patisce le malattie, specialmente le crittogamiche, la peronospora e lo oidio. I suoi problemi derivano dalle acinellature a causa delle gelate, per altro rarissime in una regione calda ed assolata come la Puglia. Inoltre germoglia tardi, fattore questo che lo pone al riparo da eventuali freddi inaspettati. Matura tra i mesi di settembre e ottobre